NuovAurora, 7 Gennaio 2013
Cari amici, si parla spesso dell'importanza di conoscere se stessi, ma pochi di noi si applicano veramente in tal senso. Vorrei proporvi una acuta riflessione su tale argomento, tratta dal libro "un nuovo mondo" del famoso autore Eckart Tolle, (vedi anche QUI).
Che possa fungere da spinta ulteriore per chi è già in cammino verso tale realizzazione e da molla per cominciare la Ricerca per chi invece sta ancora sonnecchiando lungo la via.
Buona lettura!
SCOPRIRE CHI SIETE VERAMENTE
Gnothi seauton: “Conosci te stesso”.
Queste parole erano incise all'entrata del tempio di Delfi,
nell'antica Grecia, sede dell'oracolo sacro ad Apollo. La gente vi si
recava sperando di scoprire che cosa avesse in serbo per loro il
destino o quale azione intraprendere in una particolare situazione.
È possibile che molti visitatori,
entrando nell'edificio, abbiano letto quelle parole senza rendersi
conto che indicavano una verità più profonda di qualunque altra che
avrebbe potuto dir loro l'oracolo.
Per quanto grande fosse la rivelazione,
per quanto fosse esatta l'informazione che avrebbero ricevuto, non
avrebbero in nessun modo potuto evitare la futura infelicità e la
sofferenza causata a loro stessi, se non fossero riusciti a trovare
la verità contenuta in quell'imperativo: Conosci te stesso.
Quelle parole implicavano che, prima
ancora di chiedere qualunque altra cosa, è necessario porsi la
domanda fondamentale: “Chi sono io?”.
La gente inconsapevole, e molti restano
inconsapevoli, intrappolati nei loro ego per tutta la vita, vi
direbbero subito chi è: il nome, l'occupazione, la storia personale,
la forma o la condizione del corpo, o qualunque altra cosa con la
quale si identifica.
Altri possono apparire più o meno
evoluti perchè pensano a loro stessi come anime immortali o Spiriti divini.
Ma conoscono realmente se stessi oppure hanno solamente aggiunto al
contenuto della loro mente qualche concetto che risuona spirituale?
Conoscere se stessi va molto al di là
dell'adottare una serie di idee o di credenze. Idee e credenze
spirituali possono tutt'al più essere indicazioni che aiutano. Ma
hanno raramente il potere di espellere il nucleo solidamente
stabilizzato di chi pensate di essere, che è parte del
condizionamento della mente umana.
Conoscere voi stessi profondamente non
ha niente a che vedere con qualunque idea stia fluttuando nella
vostra mente. Il conoscere voi stessi è radicato nell'Essere, invece
di essere perso nella vostra mente.
CHI CREDETE DI ESSERE
Il senso di chi siete determina quelle
che percepite essere le vostre necessità e anche ciò che nella vita
è importante, e qualunque cosa sia importante avrà il potere di
infastidirvi o disturbarvi.
Potete usare proprio questo per
scoprire quanto conosciate profondamente voi stessi. Ciò che per voi
è importante non è necessariamente ciò che dite o a cui credete,
ma ciò che le vostre azioni e reazioni rivelano essere serio e
importante per voi.
Per questo forse è il caso di
chiedervi quali siano le cose che vi disturbano e vi infastidiscono.
Se sono le piccole cose a disturbarvi, allora il chi credete di
essere è esattamente questo: piccolo. Questo è il vostro credo
inconsapevole. E quali sono le cose piccole? Alla fin fine tutte le
cose sono piccole cose, perchè tutte sono transitorie.
Ma voi potete dire che sapete di essere
uno Spirito immortale, oppure che siete stanchi di questo mondo pazzo
e che la pace è tutto ciò che volete, e questo fino al momento in
cui squilla il telefono.
Cattive notizie: il mercato è
crollato, l'accordo può fallire, l'auto è stata rubata, è arrivata
vostra suocera, il viaggio è stato cancellato, il contratto è stato
sciolto, il vostro partner vi ha lasciato, vogliono più soldi, vi
dicono che la responsabilità è vostra.
Improvvisamente vi è un impeto di
rabbia, di ansietà. Una durezza affiora nella vostra voce e non
sopportate più questa situazione. Accusate e colpevolizzate,
attaccate e vi difendete o vi giustificate e tutto ciò sta accadendo
in automatico.
C'è qualcosa che in questo momento
per voi è evidentemente molto più importante della pace interiore,
che invece un momento prima avete detto essere l'unica cosa che
volevate, e non siete neppure più uno spirito immortale.
L'accordo, i soldi, il contratto, la
perdita o la minaccia di perdere sono più importanti. Ma per chi?
Per lo Spirito immortale che dite di essere? No, per me. Per il
piccolo “me”che cerca sicurezza o completamento in cose che sono
transitorie e che diventa ansioso o si arrabbia perchè non riesce ad
averle.
Se la pace fosse realmente ciò che
volete, allora scegliereste la pace. Se la pace vi importasse di più
di ogni altra cosa, se conosceste voi stessi più come uno Spirito
che come un piccolo me, allora quando siete provocati da una persona
o da una situazione, non reagireste e rimarreste in uno stato di
assoluta vigilanza.
Accettereste immediatamente la
situazione e diventereste una cosa sola con la situazione stessa,
invece di separarvene. E da quello stato di vigilanza arriverebbe una
risposta. La risposta giungerebbe da chi siete, la coscienza, e non
da chi pensate di essere, un piccolo me. Sarebbe potente ed efficace
e non trasformerebbe persone o situazioni in nemici.
Il mondo si occupa di non farvi
illudere per molto tempo su chi pensate di essere, mostrandovi ciò
che realmente vi importa. Il miglior indice di quanto profondamente
conoscete voi stessi è il modo in cui reagite alle persone e alle
situazioni, specialmente quando arrivano le sfide.
Più limitata, più strettamente egoica
è la visione di voi stessi, più vedrete, metterete a fuoco o
reagirete alle limitazioni dell'ego degli altri, alla loro
inconsapevolezza.
Le loro “mancanze”, o ciò che ai
vostri occhi sono le loro mancanze, diventano le loro identità.
Questo significa che vedrete in loro solamente l'ego e questo
rinsalderà il vostro ego. Invece di vedere “oltre l'ego”,
guardate “all'ego” degli altri. E chi sta guardando all'ego è
proprio l'ego in voi.
La gente molto inconsapevole sperimenta
il proprio ego attraverso il suo riflesso nelle altre persone.
Quando vi rendete conto che ciò che vi
fa reagire negli altri è anche in voi ed è a volte solamente in
voi, cominciate a diventare consapevoli del vostro proprio ego.
A questo stadio, potete anche rendervi
conto che state facendo agli altri ciò che credete gli altri stiano
facendo a voi. E smettere così di vedervi come vittime.
Visto che non siete l'ego, quando
diventate consapevoli dell'ego in voi non significa che sapete chi
siete, ma che sapete chi non siete. Ma
proprio attraverso questa conoscenza di chi non siete avete rimosso
l'ostacolo più grande a conoscere veramente voi stessi.
Nessuno
può dirvi chi siete. Sarebbe un altro concetto, quindi non vi
cambierebbe. Chi siete non
necessita di un concetto. Ogni credenza è infatti un ostacolo. Non
c'è bisogno neppure che vi realizziate, perchè siete già chi
siete. Ma senza la realizzazione, allora chi siete voi veramente non
risplenderà in questo mondo. Rimarrà nel regno dell'Essere, che
ovviamente è la vostra vera Casa.
E
sarete allora come una persona apparentemente povera che non sa di
avere un conto in banca con cento milioni di dollari, la cui
ricchezza rimane un potenziale inespresso.
Tratto dal libro di Eckart tolle: Un nuovo mondo, ed. Oscar Mondadori
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